Le contratture possono essere causate da diversi fattori: attività lavorative più o meno frequenti (es. spostamento di pesi per diverso tempo, falciatura del prato, spalatura della neve ecc.). Anche la gravidanza può provocare contratture muscolari muscolari o addominali per via del peso del bambino e della postura anomala.
In diversi casi, le contratture muscolari sono legate a una patologia sottostante (es. tetano è una grave malattia infettiva che può determinare contratture generalizzate; la peritonite può provocare contratture a carico dei muscoli addominali; ma le contratture muscolari possono essere legate anche a patologie del sistema nervoso centrale e alle intossicazioni. Tra le cause delle contratture muscolari da sport: riscaldamento insufficiente, condizioni di fatica associata a contrazioni eccentriche, problemi anatomici e funzionali (es. asimmetria degli arti, difetti posturali, debolezza di alcuni gruppi muscolari, squilibri indotti dall’allenamento (es. potenziamento fatto male), eccessiva tensione emotiva che sfocia in un’attivazione troppo elevata.
SINTOMI E CAUSE
Il sintomo principale è il dolore nella zona contratta ed è possibile avere una limitazione di movimento, proporzionale alla gravità della contrattura. In base al muscolo colpito, ad esempio, la contrattura al trapezio causa dolore cervicale, limita la rotazione del collo dallo stesso lato e l’inclinazione laterale verso il lato opposto; la contrattura al bicipite femorale dà dolore alla coscia, riduce il movimento in avanti del busto (come quando si mettono le calze nei piedi) ;la contrattura al polpaccio limita il sollevamento della punta dei piedi (si effettua per salire le scale); la contrattura al quadricipite limita il piegamento del ginocchio. Alla palpazione si avverte una parte più dura e dolente al tatto, mentre in caso di grave contrattura muscolare si possono vedere lividi e gonfiore nella zona colpita. Se le contratture sono causate da una malattia che colpisce tutto il corpo (es.ipotiroidismo), possono essere associate ad un aumento di peso, depressione e affaticamento. La situazione è grave quando le contratture muscolari si verificano insieme ad altri sintomi (es. disidratazione, trauma acuto del midollo spinale, respiro affannoso o mancanza di respiro). Le contratture dei muscoli lisci nelle arterie del cuore possono causare angina o infarto.
CURA
Sicuramente il massaggio decontratturante allenta le tensioni muscolari eliminando le fibre muscolari contratte, con benefici anche a livello antalgico. La terapia manuale in genere (massaggio, mobilizzazioni e manipolazioni) è l'ideale per risolvere il problema, i cerotti taping neuromuscolari sono essenziali (abbinati alla terapia) per velocizzare la guarigione e prevenire contratture, la terapia strumentale è indicata solo in alcuni casi abbinata sempre alla terapia manuale. Solo nei casi più gravi e sotto controllo medico, si possono utilizzare farmaci antinfiammatori e miorilassanti che contribuiscono a distendere la muscolatura. Il riposo naturalmente è indispensabile, sono sufficienti 3-7 giorni di stop, che vanno osservati per evitare che diventino molti di più se non si rispettano i tempi giusti di recupero. Oltre la terapia manuale per facilitare il recupero, si può procedere ad una moderata attività aerobica, abbinata a qualche esercizio di allungamento, per distendere la muscolatura. Sarà il professionista a indicare gli esercizi corretti e consigliare la corretta postura quotidiana, molto spesso i vizi posturali se non sono la causa diretta amplificano i sintomi.
RIMEDI NATURALI
Sul fronte dei rimedi naturali, si possono aggiungere alla propria alimentazione, sempre sotto la guida di un esperto, cibi antinfiammatori come lo zenzero e la curcuma. A livello topico, si possono eseguire impacchi di crema d’arnica, antinfiammatori e rilassanti per i muscoli, l’aloe vera in gel col suo effetto rinfrescante e antidolorifico. Sul ricorso alla terapia del caldo e del freddo, ci sono opinioni discordanti: se il calore può aiutare a distendere il muscolo; ciò può essere controproducente se la contrattura sottende un danno fisico alle fibre.
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