Mal di schiena e dolori cervicali accompagnano quasi quotidianamente la nostra vita sempre più sedentaria. Concedersi qualche seduta dal chiropratico per stare meglio è più di una tentazione, ma attenzione a scegliere bene. In Italia non esiste ancora un vero e proprio albo e la fregatura può essere dietro l’angolo. Ecco cosa dovete sapere prima di alzare la cornetta per prenotare.
Come funziona in Italia
“In Italia i veri dottori in chiropratica si distinguono per la sigla DC, che significa Doctor of Chiropractic. Hanno tutti una laurea estera perché in Italia non esiste ancora un percorso di studio dedicato”, spiega Giancarlo Viano, dottore chiropratico, appunto, membro dell’Associazione italiana chiropratici. Chi vuole seguire questa strada si deve trasferire negli Stati Uniti, in Francia o Inghilterra. “È una laurea magistrale di almeno 5 anni a frequenza obbligatoria – puntualizza Viano – Nel nostro Paese purtroppo, a fronte di circa 400 veri chiropratici, vi sono 6-7 mila abusivi”. Come capire quindi a chi affidarsi, visto che in Italia non esiste un albo per questi professionisti? “Si può guardare sul sito dell’Aic, l’Associazione italiana chiropratici. Chi è nell’elenco è stato convalidato e può esercitare in sicurezza. In Italia c’è un gap legislativo: con la Finanziaria del 2008 la chiropratica è stata riconosciuta come professione sanitaria primaria, ma non esiste ancora un percorso formativo”, continua l’esperto. Dal 2018 potrebbe arrivare a Roma il primo corso di laurea grazie alla collaborazione tra Aic e Life University.