domenica 30 ottobre 2016

Il gomito: anatomia, biomeccanica e patologie.



Il gomito è un complesso articolare di cui fanno parte tre distinte articolazioni, ovvero l’articolazione omero-radiale, l’articolazione omero-ulnare e l’articolazione radio-ulnare. Le parti ossee coinvolte sono l’estremità inferiore dell’omero e l’estremità superiori di radio e ulna.

L’estremità inferiore dell’omero (nota anche come paletta omerale) è caratterizzata da una zona centrale, rivestita di tessuto cartilagineo, costituita dal capo dell’omero e dalla troclea omerale, che consente all’omero di articolarsi con le altre due ossa coinvolte; sui lati di detta zona sono presenti l’epicondilo (esternamente) e l’epitroclea (internamente); queste sono due prominenze ossee sulle quelli vanno a inserirsi i vari muscoli che consentono i vari movimenti di avambraccio, polso e mano.


L’estremità superiore del radio è formata da una parte più grande e dalla forma arrotondata che viene denominata testa del radio (o capitello radiale) e da una parte più piccola denominata collo radiale; la fossetta del capitello radiale si articola con sia con il capitello radiale (formando l’articolazione omero-radiale) sia con l’incisura radiale dell’ulna costituendo l’articolazione radio-ulnare.

L’estremità superiore dell’ulna è invece formata da una cavità piuttosto larga dalla caratteristica forma a uncino ed è nota come grande cavità sigmoidea (anche incisura trocleare); la grande cavità sigmoidea è delimitata da due sporgenze ossee, la coronoide (anteriormente) e l’olecrano (posteriormente); questa larga cavità si articola con la troclea omerale costituendo l’articolazione omero-ulnare. Tra coronoide e olecrano si trova, lateralmente, un’incisura non particolarmente grande nota come incisura radiale; questa consenta all’ulna di articolarsi con il capitello del radio.

L’articolazione omero-radiale, quella omero-ulnare e quella radio ulnare vengono mantenute in contatto fra loro grazie alla cosiddetta capsula articolare, un manicotto fibroso che lateralmente viene rinforzato da due legamenti, il legamento collaterale mediale del gomito (anche legamento collaterale radiale) e il legamento collaterale laterale (anche legamento collaterale radiale); i due legamenti sono fissati superiormente sull’omero e inferiormente sull’ulna e sul radio.


La testa del radio è circondata da un legamento che si inserisce sull’ulna; questo legamento, noto come legamento anulare del radio, mantiene il radio vicino all’ulna quando l’articolazione si muove e gli permette soltanto di ruotare sul proprio asse nel corso dei movimenti di pronazione e supinazione.

L’ulna e il radio vengono anche mantenuti vicini per la loro lunghezza dalla membrana interossea, una robusta struttura di tessuto connettivale.

Muscoli

Sono diversi i muscoli che originano o si inseriscono a livello del gomito; possiamo suddividerli in tre grandi gruppi: muscoli epicondiloidei, muscoli epitrocleari e altri muscoli. Fanno parte del primo gruppo l’estensore radiale lungo, l’estensore radiale breve del carpo, l’estensore comune delle dita, l’estensore ulnare del carpo, l’estensore proprio del mignolo e l’anconeo; fanno parte del secondo gruppo il pronatore rotondo, il flessore radiale del carpo, il palmare lungo e il flessore ulnare del carpo; fanno parte del terzo gruppo il bicipite brachiale, il brachiale e il tricipite brachiale.


I muscoli epicondiloidei originano dall’epicondilo omerale e consento i movimenti di estensione del polso e delle dita; i muscoli epitrocleari originano dall’epitroclea e consentono i movimenti di pronazione e quelli di flessione del polso e delle dita; il bicipite brachiale e il brachiale (anteriormente) permettono invece i movimenti di flessione del gomito e di supinazione dell’avambraccio, mentre il tricipite brachiale (posteriormente) consente il movimento di estensione del gomito.

Il gomito è attraversato non soltanto da muscoli, ma anche da altre formazioni anatomiche; al centro da arteria brachiale e nervo mediano, sul versante esterno dal nervo radiale e su quello interno dal nervo ulnare.

Biomeccanica

L’articolazione del gomito è, come abbiamo visto, abbastanza complessa; grazie a essa sono possibili vari movimenti ovvero estensione, flessione, pronazione e supinazione. Ad avambraccio flesso sono anche consentiti lievissimi movimenti di lateralità.

L’articolazione omero-radiale e quella omero-ulnare consentono i movimenti di flesso-estensione dell’avambraccio sul braccio. I muscoli che partecipano al movimento di flessione sono il brachiale anteriore, il bicipite brachiale e il lungo supinatore; il movimento di estensione è invece possibile grazie all’azione del tricipite brachiale.

L’articolazione radio-ulnare consente i movimenti di radio e ulna; i movimenti rotatori del radio attorno all’ulna sono la pronazione e la supinazione.

Patologie 

Sono molte le condizioni patologiche che possono interessare l’articolazione del gomito; fra le più comuni vi sono senz’altro l’epicondilite laterale (processo infiammatorio popolarmente noto come gomito del tennista; per approfondimenti si consulti il nostro articolo Epicondilite) e l’epitrocleite (nota anche come epicondilite mediale o gomito del golfista).

Altre problematiche, più o meno frequenti, che possono interessare l’articolazione in questione sono la lussazione, la lesione del legamento collaterale mediale del gomito, la sindrome del canale cubitale, le borsiti del gomito (borsite retro-olecranica, borsite sub-olecranica e borsite bicipitale; per approfondimenti si consulti il nostro articolo Borsite), le fratture (capitello radiale, olecrano, coronoide, paletta omerale), artropatie (artrosi e artrite), rigidità del gomito (anchilosi), rotture tendinee (tendini distali di tricipite brachiale bicipite brachiale) ecc.



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